martedì 28 dicembre 2010

Si licet parva componere magna

Ken Follett ha detto che Umberto Eco è noioso e preferisce Dan Brown...
Per carità, libero pensiero e libera espressione, guai a soffocare un pensiero.
Ho letto Il Nome Della Rosa nel 1983 qualche mese prima della Maturità Classica. Chi l'aveva già letto  mi mise in guardia: le prime cento pagine sono noiosissime, poi il libro scorre. Un anno dopo, all'Università tutti mi parlavano malissimo del professore di chimica generale, definendolo uno stronzo nazista intransigente. All'esame di chimica, che io prima sconoscevo, presi un bel 27 nonostante una forte diatriba sull'uso della parola "iperbole" da parte mia come figura retorica. Il docente conosceva quel sostantivo solo come figura matematica e l'indomani dell'esame, dimostrandogli che io non avevo usato il termine impropriamente mi porse le sue scuse e i suoi complimenti. L'esame era stato onesto, facile e agile. Il docente era una brava persona. Quindi era l'ignoranza dei colleghi che lo dipingeva a tinte fosche, quegli stassi colleghi che negli anni a venire avrebbero avuto vita facile con docenti corrotti che li promuovevano senza che loro avessero letto una sola pagina della materia. Era quindi l'ignoranza di chi aveva letto prima di me Il Nome Della Rosa che definiva noiose le prime cento pagine.... Magari è facile definire noioso ciò che non si capisce. I bambini lo fanno quasi sempre, ma loro non hanno ancora gli strumenti culturali per discernere. Io lessi Il Nome Della Rosa estasiato, e poi lo rilessi e lo rilessi ancora. E poi Il Pendolo, L'isola,
Baudolino, La misteriosa Fiamma e adesso il Cimitero di Praga, oltre ovviamente gli innumerevoli saggi e gli articoli sulle riviste. Non c'è presunzione in Eco, come scrivono molti, c'è l'ardore del divulgatore, che può capire solo chi lo prova. Eco è un immenso scrigno di sapere che una volta aperto per osmosi riversa fuori una miriade di rivoli, torrenti, fiumi di sapere, di suggestioni, di provocazioni che se ben ben saputi gestire non possono far altro che farti crescere intellettualmente. Per quanto riguarda la noia conto di approfondire in un altro post.
Ora, ovviamente ho letto quasi tutto anche di Ken Follett e parecchio di Dan Brown.  E' divertente leggerli, come leggere Zagor, Tex Willer, Paperino, come guardare un film d'azione Made in Hollywood. Devo dire che ho passato davvero dei bei momenti sui loro volumi. Loro sono dei mestieranti, degli ottimi professionisti che riescono con maestria a mettere su una impalcatura narrativa estremamente avvincente, come insegnano nelle scuole di scrittura creativa. Ma siamo molto, molto lontani dalla Letteratura, dall'espressione Artistica. Non siamo neanche sullo stesso campo di gioco.
Semplicemente non si può e non si dovrebbe paragonare.
Insomma: SI LICET PARVA COMPONERE MAGNA......

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